La legge 29 luglio 2015, n 115, denominata: “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2014″, ha introdotto alcune modifiche all’art. 34 del Codice delle Comunicazioni elettroniche (“Diritti amministrativi”) e all’Allegato 10 allo stesso codice.
La Norma apre nuove opportunità per le aziende italiane che desiderino fornire connettività e telefonia al pubblico, introducendo, tra le altre cose, una importante modifica in materia di contributi amministrativi, sia per quanto riguarda la fornitura di reti pubbliche di comunicazioni sia per quella di servizio telefonico accessibile al pubblico.
La disposizione della Legge Comunitaria, infatti accanto al tradizionale regime di contribuzione amministrativa per gli operatori di TLC basato su un criterio geografico, che prevede l’obbligo di versare sino 127.000 euro se il servizio viene prestato in ambito nazionale, ne affianca uno più contenuto relativo al numero di utenti serviti. L’art 5 della Legge prevede in particolare che le imprese che erogano il servizio prevalentemente a utenti finali in numero pari o inferiore a 50.000, debbano versare 500 euro (300 in caso di servizio telefonico) ogni mille utenti, anziché adottare il criterio geografico di riferimento.
Sono state quindi ridotte le barriere economiche all’ingresso per le piccole e medie imprese, che possono quindi aprirsi a nuovi mercati senza investire cifre importanti per il contributo annuale.
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